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GIOCHI DI RUOLO E GIOCHI DI SIMULAZIONE

Una metodologia didattica

di Phil Bartle, PhD

tradotto da Alessandra


Note per il facilitatore

Lo scopo è simulare situazioni tratte dalla realtà per dare ai partecipanti
l'opportunità di mettere in pratica nuove competenze.

Introduzione

In molti dei documenti presenti in questo sito abbiamo raccomandato di usare i metodi didattici per "Imparare facendo". Apprendiamo leggendo, ascoltando qualcuno parlare, guardando fare le cose e facendole noi stessi. E' naturale che ognuno di noi abbia metodi di apprendimento diversi e l'apprendimento dipende da come si ottengono le informazioni da imparare. Questa lista fornisce alcune indicazioni generali.

Tra i diversi modi di apprendere a nostra disposizione, il meno efficace è la lettura. Quando si legge è difficile assorbire e capire le informazioni e ci vuole poco per dimenticare quanto si è letto. Anche ascoltare una lezione è uno dei metodi di apprendimento più difficili, quasi quanto leggere. Guardare fare qualcosa dal vivo, in un video o in un film, è un po' più efficace, meglio se dal vivo. In cima alla lista troviamo la partecipazione diretta di chi deve imparare allo svolgimento dell'attività da apprendere. Le nuove competenze si recepiscono più in fretta, in modo più completo e concentrato e si conserva molto di più di quanto si è imparato.

Non sempre è però possibile simulare in aula o in un workshop le azioni che si svolgono sul campo. Questa è una delle ragioni per cui non bisognerebbe concentrare tutta la formazione in queste sedi, ma l'animatore dovrebbe prevedere di svolgerne una parte anche attraverso simulazioni sul campo.

Dopo avere svolto parte del lavoro sul campo, è opportuno ritornare in aula per condividere le esperienze vissute e fare altra formazione basata sulle attività già svolte. La formazione di routine e la successiva fase di valutazione e consolidamento dovrebbero essere un elemento standard di tutti i programmi di mobilitazione, sviluppo di competenze, riduzione della povertà, formazione gestionale e generazione del reddito.

Altri tipi di formazione partecipativa che possono essere condotti in aula, in un workshop o durante una sessione formativa e hanno il vantaggio di essere particolarmente efficaci sono i giochi di ruolo e di simulazione. Questi metodi didattici si dovrebbero usare nella formazione degli animatori e degli attivisti usati dagli stessi nel loro lavoro per sviluppare competenze, per mobilitare le comunità, per generare reddito e gestire la formazione.

Lo spirito di un gioco di ruolo

Un gioco di ruolo è una sessione formativa in cui l'animatore, talvolta con l'aiuto di uno o due assistenti, definisce uno scenario nel quale ai partecipanti vengono assegnati ruoli diversi: questi ruoli corrispondono a quelli che i partecipanti incontrano quando lavorano sul campo.

Il gioco dà ai partecipanti al programma formativo l'opportunità di recitare uno o più ruoli che rappresentano quelli che incontrano nella situazione sul campo.

Un risultato importante è che i partecipanti hanno l'opportunità di considerare la situazione sul campo da un punto di vista diverso rispetto a quanto farebbero in realtà e in questo modo diventano più sensibili al punto di vista delle altre persone con cui lavorano.

La sessione che dà seguito al gioco di ruolo dà ai partecipanti l'opportunità di analizzare le dinamiche interpersonali che hanno luogo. Un punto di vista obiettivo può essere sviluppato sia da chi simula il ruolo sia dagli osservatori esterni.

Il gioco di ruolo standard è composto da tre fasi: (1) preparazione, (2) gioco di ruolo, (3) discussione.

La preparazione

In questa fase, l'animatore prepara la scena in cui si tiene il gioco di ruolo: descrive lo scenario e assegna i ruoli ai partecipanti.

Se i partecipanti hanno un certo ruolo nella realtà si consiglia di assegnarne uno diverso durante il gioco di ruolo.

Una versione alternativa della fase di preparazione prevede che gli attori chiave si possano riunire per definire loro stessi una parte dei contenuti dello scenario. Voi come animatori deciderete se ricorrere a questa versione sulla base di ciò che volete enfatizzare. È opportuno che prendiate questa decisione nella fase di progettazione del workshop nel quale terrete questo gioco di ruolo.

Un'altra alternativa è scrivere in una sola pagina la descrizione dello scenario che i partecipanti metteranno in scena. Un'altra alternativa ancora è scrivere un paragrafo con la descrizione dei ruoli degli attori chiave. La descrizione può comprendere gli obiettivi principali e gli elementi che più preoccupano la persona che deve ricoprire il ruolo, eventualmente includendo qualche dialoghi o una battuta chiave che la persona che interpreta quel ruolo dovrà leggere. Ci sono molte variazioni possibili e vi raccomandiamo di usarle.

In alternativa, i partecipanti possono recitare la loro parte in modo spontaneo e ispirato all'enfasi del momento. In questo caso gli attori non avranno il tempo di scriversi un copione e non avranno in loro aiuto né descrizioni né linee guida.

La fase del gioco

La fase del gioco prevede che i partecipanti assumano il ruolo assegnato e lo recitino.

Se la recita diventa troppo lunga, l'animatore può indicare agli attori quanto tempo hanno ancora a disposizione e poi concludere il gioco.

Se invece la recita è troppo corta, l'animatore può incoraggiare i partecipanti ad arricchire il loro copione aggiungendo battute, un monologo o delle azioni che rendano la recita più densa di contenuti e di spunti.

La discussione

La terza fase è la discussione. È importante, non trascuratela.

E' importante che i partecipanti discutano di quello che è successo durante il gioco di ruolo. Potrebbero chiedere perché un certo partecipante abbia preso una certa posizione, abbia fatto una certa affermazione o abbia intrapreso una certa azione. La spiegazione e la discussione che ne consegue sono importanti per aiutare i partecipanti a comprendere meglio le dinamiche interpersonali relative ad una particolare situazione sul campo.

Talvolta i giochi di ruolo possono accendere il clima con manifestazioni di collera o disaccordo, soprattutto se qualcuno degli attori prende il gioco un po' troppo sul serio e tiene posizioni dure. La discussione che segue dà all'animatore l'opportunità di quietare gli animi e di spiegare come i comportamenti accesi siano stati provocati dalla situazione e non dall'attitudine personale degli attori.

Momenti più accesi non sono necessariamente da evitare. Possono dare l'opportunità di mettere in luce la natura di alcune situazioni che si verificano nella realtà e di incoraggiare i partecipanti a riconoscere le diverse assunzioni, i valori, gli obiettivi e le posizioni delle diverse persone operanti nella realtà sul campo.

Il valore dello humor

L'animatore può incoraggiare i partecipanti ad usare un approccio "leggero" sia nella fase di preparazione sia in quella di discussione. Ricordate che una recita non è reale e non deve essere presa troppo sul serio. Qualche risata aiuta.

Una battuta di spirito può sciogliere un momento carico di ansia e aiutare i partecipanti a vedere in modo più distaccato e oggettivo una situazione che si potrebbe ripresentare nella realtà.

Incoraggiate i partecipanti ad esagerare un po', giocando con i loro ruoli e calcando la parte.

Quando usare i giochi di ruolo

Come accennato in precedenza, i giochi di ruolo dovrebbero utilizzare nella formazione degli animatori e dei facilitatori e gli animatori e i facilitatori li dovrebbero usare nel loro lavoro sul campo. L'impiego dei giochi di ruolo non dovrebbe essere limitato alla formazione iniziale o alle sessioni dedicate a creare consapevolezza dei problemi.

Sono strumenti particolarmente utili in occasione delle revisioni annuali e infrannuali di diversi programmi. Si prestano all'uso nella formazione continua degli operatori che hanno già avuto un'esperienza di lavoro sul campo iniziale e per i coordinatori di programmi e progetti, pianificatori, personale di ufficio e pubblici ufficiali, soprattutto se si possono includere nelle sessioni con gli operatori nei programmi che gestiscono.

Se volete potete includere in una singola sessione di formazione o workshop anche più di un gioco di ruolo purché ne variate lo scenario e la struttura (per esempio potete distribuire o meno istruzioni scritte; dare o non dare tempo ai partecipanti di preparare un copione; assegnare i ruoli di attore a una parte o a tutti i partecipanti),

Giochi di simulazione

I giochi di simulazione sono più elaborati dei giochi di ruolo. Uno dei più conosciuti è stato sviluppato per una classe universitaria di scienze politiche e si chiama "La potenza dei soli."

Uno dei giochi di simulazione più elaborati fu sviluppato dal CIDA e praticato a Camp Shylo, una desolata area militare nello stato canadese di Manitoba, dove un centinaio di studenti delle scuole superiori provenienti da tutto il Canada furono organizzati in cinque "nazioni" di vario profilo, con il supporto di moderatori e accompagnatori e equipaggiamento radio in un gioco che si protrasse per settimane intere.

La maggiore consapevolezza acquisita dai partecipanti e il maggior grado di elaborazione del gioco non ne garantiscono l'efficacia nella formazione diretta alla mobilitazione delle comunità, alla riduzione della povertà, allo sviluppo di capacità e alla generazione del reddito. *

Conclusioni

I giochi di ruolo usati nella formazione e nelle revisioni periodiche sono uno strumento utile per accrescere la consapevolezza e potenziare l'analisi da parte dei partecipanti delle situazioni reali e per fare in modo che prendano confidenza con i ruoli, gli obiettivi, i punti di vista e le posizioni delle persone con cui avranno a che fare sul campo.

Questi giochi non sono partecipativi perché sono situazioni reali, ma sono partecipativi nella loro implementazione e forniscono benefici tangibili e preziosi nei programmi di formazione.

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Recitare ruoli


Illustrazione 12

© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
Web Design di Lourdes Sada
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Ultimo aggiornamento: 21.10.2011

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