pagina iniziale
Gestione Formativa




Traduzioni:

'العربية / Al-ʿarabīyah
Bahasa Indonesia
Català
中文 / Zhōngwén
Deutsch
English
Español
Filipino/Tagalog
Français
Ελληνικά / Elliniká
Italiano
日本語 / Nihongo
한국어 / Hangugeo
بهاس ملايو / Bahasa Melayu
Polszczyzna
Português
Română
Русский
Türkçe

                                        

Altre pagine:

Moduli

Mappa del sito

Parole chiave

Come contattarci

Documenti utili

Collegamenti utili

Contenuti:

Contenuti:

Contenuti:

LE QUATTRO DOMANDE CHIAVE

nella Gestione e nella Pianificazione

di Phil Bartle, PhD

tradotto da Alberto Gualtieri e Cecilia Lunati


Dedicato a Gert Lüdeking

Linee Guida

Cosa vogliamo?
Cosa abbiamo?
Come utilizzare ciò che si ha per ottenere ciò che si vuole?
Quale sarà il risultato?

Il Nucleo Essenziale della gestione e della Pianificazione:

Dirigere, come attività, significa prendere decisioni e risolvere problematiche. Le risposte essenziali alle questioni di gestione e pianificazione possono essere trovate nelle quattro domande chiave.

Queste quattro domande sono: "1. Cosa vogliamo? 2. Cosa abbiamo? 3. Come utilizzare ciò che si ha per ottenere ciò che si vuole? 4. Cosa accadrà quando lo otterremo?" Se guardiamo attentamente, sono le quattro domande incluse (forse distinte per quanto riguarda la loro elaborazione) in ogni documento riguardante la progettazione ed il cosiddetto "brainstorming".

Se i problemi vengono risolti solamente dopo che nascono e diventano pressanti si parla di "gestione per la crisi" ed è meglio di una non-gestione dopo tutto. Se, al contrario, dei chiari obiettivi vengono identificati, e le azioni richieste per raggiungere questi obiettivi sono chiare e portate a termine si parla di "gestione per obiettivi." Potenzialmente si possono prevedere i problemi e risolverli prima che nascano. La gestione per obiettivi è, di fatto, più efficace e meno stressante di quella "per crisi."

Sia che il gruppo da sviluppare sia piccolo o grande, sia che sia strutturato come una comunità o che abbia una organizzazione vaga, la sua capacità sarà migliorata se si cerca di dare una risposta a queste quattro domande.

Se non ci fossero problemi non si dovrebbero risolvere e non ci sarebbe bisogno di una gestione degli stessi. Ci sono sempre problemi: è la vita. La gestione è troppo importante per essere lasciata ai "direttori"; deve diventare una responsabilità di tutti. Se così fosse, tutti dovrebbero essere a conoscenza di queste quattro domande: e tutti dovrebbero contribuire a fornire delle risposte.

Cosa Vogliamo?

"Qual è il problema principale che deve essere risolto?" La domanda "Cosa vogliamo?" rispecchia la descrizione del problema ed, inoltre, gli obiettivi e le mete che ci si pone per ottenerne la soluzione. Utilizzando una metafora geografica si può anche dire "Dove vogliamo arrivare?"

L'organizzazione o la comunità deve avere una visione comunitaria di ciò che vuole. Non deve essere nulla di fisico, come una latrina o l'elettricità; potrebbero essere delle nuove leggi, dei nuovi atteggiamenti verso l'esterno, una più chiara conoscenza dell'esterno stesso, un cambiamento di abitudini, una nuova organizzazione, aumentare il profitto di una organizzazione commerciale, salari migliori per i membri, il cambiamento dei metodi o della partecipazione dei membri all'interno di una organizzazione no-profit, o qualunque obiettivo che implica un miglioramento (ad esempio la qualità della vita) per tutto il gruppo.

Gli obiettivi e le mete dovrebbero essere identificati in tutti i progetti e documenti di pianificazione; questo è generalmente ben noto. Dovrebbero inoltre essere scelti, capiti e approvati per consenso da tutti i membri del gruppo, comunità od organizzazione, nelle attività quotidiane.

Nella gestione formativa delle comunità la domanda "Cosa vogliamo?" deve essere risolta dalla comunità per intero, non da un solo uomo, non da un solo erudito o da persone di rilievo, ma da tutta la comunità, per consenso.

Cosa Abbiamo?

La domanda "Cosa abbiamo?" identifica le risorse e i potenziali imput che possono essere usati per raggiungere gli obiettivi e le mete preposte. Una metafora geografica può essere "Dove siamo ora?" Ciò comporta che la situazione corrente deve essere osservata, analizzata e discussa. (Questo è chamato "analisi della situazione"). Implica l'ottenimento di una chiara analisi di tutte le risorse, delle perdite, dei vantaggi e degli svantaggi (potenziali e realizzati), e una valida e verificabile immagine della situazione.

Nella gestione formativa delle comunità, questo tipo di identificazione è meglio ottenibile in incontri in cui anche la parte più silenziosa è incoraggiata ad esprimersi e a partecipare, perchè ci sono enormi risorse in ogni comunità, anche le più povere, che sono nascoste ed in genere non così ovvie. Un abile coordinatore è un grado di identificare, dall'incontro con una comunità, molteplici risorse nascoste.

Forza lavoro ed esperienza possono essere incluse nella risorse (come energia umana pronta per essere impiegata nelle attività), terreno e spazi che posso essere la base delle attività, denaro (tramite finanziamenti, vendite, donazioni o altre risorse). Il capitale (equipaggiamento che potrà essere riutilizzato e strumenti di lavoro) può facilmente portare avanti l'attività, mentre le risorse umane intellettuali (come informazioni, abilità particolari, esperienza, capacità analitiche, creatività) sono spesso un contributo importante dato dagli anziani, dai disabili o dai socialmente alienati spesso non considerato.

L'analisi della situazione significa osservare attentamente ed in modo completo delle condizioni presenti in modo da stabilire cosa sarà in grado di contribuire ad ottenere lo scopo prefissatosi e cosa meno.

Come utilizzare ciò che si ha per ottenere ciò che si vuole?

La domanda "Come ottenere ciò che si vuole con ciò che si ha?" è la strategia del metodo di gestione. Come ottenere "B" da "A". Ci sono spesso modi diversi per combinare le risorse disponibili e le risorse intellettuali (menzionate sopra) possono essere impiegate per identificare diverse strategie e scegliere la più appropriata.

E' nel metodo di determinazione su come ottenere "B" da "A" che la comunità, guidata da una guida appropriata, deve creare una strategia d'azione. Il piano scritto includerà la risposte alle quattro domande. La parte creativa, innovativa e analitica del lavoro genererà diverse possibili strategie e sceglierà le più attuabili tra le stesse.

Anche qui c'è la possibilità di organizzare o riorganizzare il metodo di decisione e di azione. Vedi organizzare. Se si tratta di un gruppo di individui non organizzati, allora, in moda da ottemperare agli obiettivi postici la strategia si devi indirizzare nella metodologia per la quale essi riescano a costituirsi come un gruppo organizzato e capace di portare a termine le attività necessarie.

Se il gruppo, organizzazione o comunità, è già organizzata in un qualche modo, i suoi membri, aiutati da un coordinatore, devono chiedersi se l'organizzazione corrente è il metodo migliore per raggiungere le mete che ci si è posti e se non deve essere considerato un cambio di struttura. Per un coordinatore di comunità compiere della gestione formativa è l'opportunità di guidare una comunità nella formazione o ri-formazione di se stessa in moda da renderla più efficace ed in grado di ottenere ciò che vogliono con ciò che hanno.

Cosa accadrà quando lo otterremo?

E' importante che prima di effettuare qualsiasi azione il gruppo faccia delle previsioni realistiche riguardo al risultato che porterà la strategia che si intraprenderà. Sicuramente ci saranno delle conseguenze inaspettate ma bisogna fare ogni sforzo possibile per identificare tutte le conseguenze possibili in moda da evitare sorprese.

E' qui che il gruppo deve essere a conoscenza dell'importanza della supervisione. Non si può guidare una bicicletta con gli occhi bendati. L'intera azione deve essere intrapresa monitorando ogni atto compiuto e le sue conseguenze che devono essere riportate al gruppo intero.

La domanda "Cosa succederà quando lo otterremo?" pone sul piano la previsione dell'impatto delle azioni che si svolgeranno. Tutto ciò può essere espanso alle questioni interne alla comunità e a come le azioni intraprese la influenzeranno (fisicamente ed intellettualmente).

Conclusioni:

Queste quattro domande devono essere usate dai lavoratori sul campo come base per l'organizzazione, la riorganizzazione del gruppo. Allo stesso modo posso essere utilizzate dai direttori formativi per organizzare o riorganizzare un team di gestione. Un coordinatore può utilizzarle per organizzare il gruppo dei lavoratori sul campo. Insieme sono la base per costruire e gestire le capacità e la forza dei partecipanti.

Nella gestione formativa delle comunità, il nucleo delle quattro domande deve essere posto all'attenzione della comunità stessa quando vengono decise le priorità, quando il comitato esecutivo del CBO si riunirà per decidere i dettagli dell'azione che verrà intrapresa. Se si guarda attentamente si noterà che le quattro domande si nascondono anche in due documenti: il brainstorming e la progettazione.

Sia che vengano richieste per per organizzare una cooperazione commerciale, o nella gestione dell'incontro tra i capi di comunità benestanti (o, in questo contesto, nel miglioramento della vita di comunità a basso rendimento), costituiscono il nucleo essenziale della gestione.

Questa non è gestione formativa per direttori.
Questa è gestione formativa per tutti.

––»«––

© Copyright 1967, 1987, 2007 Phil Bartle
Web Design di Lourdes Sada
––»«––
Ultimo aggiornamento: 10.10.2011

 Pagina iniziale

 gestione Formativa